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Le Vie del Ferro
Le “Vie del Ferro” erano strade, spesso “salesate” che venivano usate per il trasporto del minerale, dalle miniere ai forni fusori e il ferro grezzo ricavato dai forni alle zone di destinazione e lavorazione finale. La “Strada dela Vena” che da Possalz di Colle Santa Lucia va al Castello di Andraz, dove era il forno fusore vescovile di Bressanone e quindi attraversando il valico del Val Parola per la Val Badia e verso il Tirolo, era la principale arteria usata per trasportare a dorso di mulo o tramite cavalli il materiale. Su altre Vie del Ferro il minerale grezzo veniva condotto verso Caprile e Alleghe, dove erano i forni fusori, o verso la Staulanza, attraverso Selva di Cadore e Pescul, dove erano situati dei forni fusori e fucine, quindi verso la Val Zoldana e come prodotto finito o semilavorato alla volta di Longarone, da dove era fluitato alla volta di Venezia.
Storia della Strada dela Vena
La “Strada della Vena” si sviluppa attorno alle Miniere del Fursil, delle quali si ha la prima testimonianza nel 1177, anno in cui Federico I Barbarossa ne assegna lo sfruttamento al Convento di Novacella; ovviamente nei secoli a seguire ci furono moltissime faide per il controllo del mercato del ferro del Fursil, sia all'interno della Contea del Tirolo, tra il Principato Vescovile di Bressanone e il Convento di Novacella, sia con stati esteri, come la Serenissima; nonostante i soventi tentativi da parte di Venezia e Novacella di ottenere il controllo sulle risorse minerarie del Fursil, sarà il Principato Vescovile di Bressanone a sfruttare continuamente i giacimenti delle Miniere del Fursil, tant'è vero che il metallo tirolese qui estratto sarà conosciuto per secoli come “ Ferro dell'Agnello”, dell'emblema del Principe Vescovo di Bressanone con cui veniva marchiato; il minerale estratto della cave del Pore era siderite manganesifera, un minerale di ferro particolarmente ricco di manganese che, una volta fuso, acquistava caratteristiche tipiche dell'acciaio, quali ad esempio la basso ossidabilità e grande flessibilità e resistenza. Il ferro del Fursil quindi era particolarmente indicato alla costruzione di coltelli e armi di taglio e per questo richiestissimo in tutta Europa; sono state trovate spade alle corti delle antiche famiglie Nobili spagnoli e inglesi del XVII-XVIII secolo prodotte con il ferro del Monte More. La strada della Vena o Via del Ferro si dirama lungo due direttrici principali, Bressanone, centro politico ed economico che controllava il territorio delle Miniere, e Venezia potenza economica e commerciale sul Mediterraneo. La strada della Vena è un percorso che parte dalla frazione di Possalz a Colle Santa Lucia, raggiungibile dalla strada per Passo Giau, che arriva al Castello di Andraz nell'attuale comune di Livinallongo del Col di Lana; il maniero, antico distaccamento politico-amministrativo del territorio, da cui continuava la Via del Ferro in direzione Val Badia verso Bressanone. Il primo tratto del percorso lungo circa 14km, attraverso i Vanz, un breve tratto di sentiero affrontabile solo con attrezzatura adeguata in quanto fornito di cordino. Da qui in poi la “Strada della Vena” è percorribile comodamente a piedi fino al Castello.
Testi, ricerche & Fotografie: Dell'Agnola Silvio con Nikon CoolPix P1000
Biblografia:
Storia dell'Agordino - Ferdinando Tamis
Guida Storico-Alpina di Belluno-Feltre - Ottone Brentari
Guida Insolita alle Dolomiti - Dino DiBona
L'Agordino e le sue Dolomiti - Giorgio Fontanive