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Da sempre l’approvvigionamento del legname è stato, per l’Agordino e per il Bellunese, fattore di grande importanza, in particolare nel periodo in cui facevano parte della Repubblica di Venezia. Il Legname tagliato, in grande quantità nei boschi della provincia, doveva essere trasportato alle varie segherie sparse su tutto il territorio. Ovviamente non avendo a disposizione i mezzi dei giorni nostri, il trasporto doveva essere fatto in altro modo utilizzando le “Menade”. Queste venivano fatte nelle stagioni, primavera ed autunno, di acqua alta; la fluitazione su fiumi e torrenti come Piave, Adige e Cordevole era un metodo di trasporto conveniente e spesso, senza alternative. Gli addetti di questo particolare lavoro erano i “menadas”, provvisti di un particolare arnese, chiamato anghiere (angér) e di scarponi di ferro (grif). Questi raccoglievano i venti, trenta o anche cinquantamila tronchi e li guidavano attraverso il corso d’acqua, verso Venezia con grande maestria, ma anche con grande rischio, di venire travolti da questa selvaggia ammucchiata di “taie”, molti sono deceduti durante questi trasporti. Il legname giunto alla pianura veniva bloccato da un chiusa artificiale, che si poteva alzare ed abbassare, questa era costituita da robuste travi di legno e da grossi pali verticali,  che permettevano sempre il passaggio dell’acqua. Le taie venivano separate in cataste in base alla proprietà, ogni tronco veniva contrassegnato mediante il “fer da segn” (ferro da segno) con un marchio di riconoscimento individuale detto “maréla”, poi veniva fatto proseguire per le segherie ad acqua o con le zattere verso Venezia. Il legname non veniva caricato sulla zattera  bensì veniva trainato da questa, ed era legato tutto assieme; il ricorso a questo, più complicato sistema era dato dalla necessità di evitare, lungo il percorso ostruzioni ed ingorghi provocati dal legname stesso, oltre a ciò il legname in fluitazione libera era soggetto a ruberie, poteva danneggiare i rari e quindi importanti ponti e quanto sul fiume era installato, come mulini e traghetti. La zattera, poteva trasportare un minimo di carico, e solitamente trasportava altro legno: pali, tronchi di piccole dimensioni, assi e travi; questa, seppur minima capacità di carico si rivelerà preziosa anche nel trasporto di altre merci.

Bibiografia: Museo degli Zattieri del Piave
L'Agordino e le sue Dolomiti - Edizioni LagirALpina - Giorgio Fontanive
Foto: Museo degli Zattieri del Piave
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