Cima delle Mede (2504m) - listolade.it

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Cima delle Mede (2504m)

Montagna > Civetta > Civetta Sud > Val dei Cantoi > Cantoi de Pelsa
È la cima più elevata di questo primo tratto di catena, è poco visibile dal Pian dele Taie perché coperta dalla Cima del Bancon, mentre dirigendosi verso il Van delle Sasse, sotto alla Torre Trieste la si nota con estrema facilità. La cima si eleva con grossi gradoni sovrapposti e simmetricamente poliedrici da un vasto terrazzo detritico che scende verso la Forcella delle Mede. Di particolare interesse sono i versanti  est; mentre quelli all’ovest, che si dirigono verso il Pian della Lora, hanno pareti rotte e irregolari quindi di scarso interesse. É stata conquistata il 13 settembre 1910 da Julius Schmitt e Karl Walker, salendo dalla Forcella delle Mede. Interessante salita esplorativa , ma evidentemente poco pratica e  diretta è la via seguita da Renzo Videsott, Teresina Dai Prà e Domencio Rudatis che raggiunsero la cima salendo dalla Val dei Cantoni, nell’itinerario che tocca Cima dell’Elefante, Cima Listolade, Dente Listolade e Guglia Fox, era il 17 agosto 1930. Il 28 agosto 1933 , Giovanni Angelini, Franco Vienna, Guido Sablich e Bruno Polacco la salivano per parete nord-est. La linea seguita da Gino e Italo Soldà il 2 agosto 1937 è senz’altro la più diretta e difficile, infatti salirono per parete est, via ripetuta in seguito, il 13 agosto 1957 da Georges Livanos, Walter Lina e Nicola Noseda Pedraglio. La via senz’altro più interessante è quella seguita da Armando Da Roit e Vincenzo dal Bianco il 06 settembre 1951, seguendo il Canalone del Bancon fin sotto la Cima  (a sud). Segue la Via aperta da Pietro Mingardo e Maria Brazzalotto, il 11 agosto 1965, che comincia nel Canalone del Bancon, poi sale sulla parete di destra e ritorna infine nel Canalone.

Anticima delle Mede (2460m)

È il punto intermedio tra Forcella e Cima delle Mede, da questa si diparte il ramo verso est che fa capo alla Torre Bristot. Da ovest l’itinerario è evidente e senza particolari difficoltà, dal punto di vista alpinistico priva di significato; è uno dei molti belvedere che volgono sul versante orientale. Gode di particolare ed indubbia autonomia se la si guarda da sud-est, e ben si distingue da altre cime minori.

Forcella delle Mede

La Forcella delle Mede  è certamente il meglio raggiungibile punto di osservazione dei Cantoni di Pelsa, un ampio terrazzo da cui si possono osservare molte cime del gruppo, oltre alle molte vette limitrofe. Tra le forcelle presenti sul gruppo, questa è senza dubbio la meglio valicabile: da ovest, dalla Sella di Pelsa, la si può raggiungere salendo il Canalone degli Aghi, ricco di numerose guglie e pinnacoli; da Nord-Ovest, dal Pian della Lora viene raggiunta mediante il Canalone delle Mede, che in verità giunge all’Antiforcella delle Mede, circa 30 metri più a Nord; infine, da est, dalla parte alta del Col Negro di Pelsa, sale la Val dele Mede, che è senza dubbio la più importante e frequentata di tutto il gruppo “Cantoni”; è un canalone molto ampio rispetto alle due strette gole occidentali. E’ molto faticoso in salita per il terreno particolarmente friabile, che però consente una divertente discesa.

    Accesso, Via Normale     

Dal Rifugio Vazzoler, dirigiamo verso Malga Pelsa, seguendo l’Alta Via N°1 per la stradina di ghiaia bianca; si giunge in breve tempo ad una sbarra di color verde, posta appena prima della depressione ghiaiosa sotto la Torre Venezia; da qui svoltiamo a destra e risaliamo un sentiero ben segnato attraverso, dapprima degli abeti e poi  dei mughi, costeggiando la Torre Venezia; in breve tempo ci si innalza al di sopra della vegetazione, ove si apre un panorama fantastico sulla Val dei Cantoni, Cima della Busazza e Torre Triste, mentre sopra di noi si staglia possente l’inconfondibile forma della Cima del Bancon. Si  risale per una costa in parte erbosa e in parte ghiaiosa sino ad un vallino, che scende da dietro la Torre Venezia (bivio per la normale alla Torre Venezia); si traversa a destra  con ancora un piccolo strappo, ai piedi della Torre delle Mede,  si raggiunge la base della Val delle Mede, dove si mostra in tutta la sua bellezza e ripidità; da qui si risale per il ghiaione mantenendo prevalentemente la sinistra, risalendo faticosamente le rocce sconnesse e detritiche; da circa metà della valle si possono facilmente notare e distinguere: la Cima del Vescovo con l’omonima punta e l’arco alla nostra sinistra, la Torre Rossa o Sandri e Menti e la Torre Bristot a destra, cime che si ergono imponenti sopra le nostre teste; si traversa verso destra la valle risalendo delle roccettte molto semplici, fino a portarci nella parte terminale; si risale ancora per pochi metri, in direzione del Dente della Henrietta, lo si costeggia a destra e di giunge sulla Forcella delle Mede; da qui il panorama è vastissimo, nelle vicinanze di questa forcella giungono da ovest altri due canaloni: Canalone delle Mede e Canalone degli Aghi; da quest’ultimo nascono 4 magnifici speroni di roccia, detti appunto aghi. Sulla Forcella vi è posto un libro di vetta, in corrispondenza della base della parete nord del Dente della Henrietta in una nicchia rocciosa.
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