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Torre Trieste

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Via Carlesso
“per la parete su: Via Carlesso-Bortolo. Un tracciato classico estremamente impegnativo”

La via è stata magistralmente aperta per la parete su della Torre Trieste da Raffaele Carlesso e Bortolo Sandri il 7-8 agosto 1934 in 25 ore. Via originale 750 m. con uno sviluppo di 1100m difficoltà (4°, 5°, 5°+, 6°, A1, A2, A3), mentre la Via seguita dai vari ripetitori invece 570m. con uno sviluppo di 900m. in circa 15 ore. Vi si accede dal Rifugia Vazzoler (tel. 0437/660008)  scendendo verso il Pian dele Taie si prende il sentiero per il Van dele Sasse e raggiunto il lungo canalone ingombro da massi alla base della parete est della “Torre delle Torri” e lo si risale per circa 200 metri fino all’inizio delle grande cengia, seguendo la cengia verso sinistra si attraversa la parete est ed un tratto della parete sud fino all’attacco. Sosta, chiodi, circa 2 ore:

1.   25m. (4°-) dal chiodo d’attacco si sale obliquamente a destra fino ad un terrazzino.

2.   38m. (4°, 4°+) si sale, obliquando leggermente a destra fino ad un posto di fermata sotto ad uno strapiombo giallo.

3.   20m. (A2, 5°) si supera lo strapiombo (6m. a2, 5°), si obliqua verso destra, si raggiunge una cengia a si attraversa a destra fino ad un posto di fermata.

4.   35m. (5°, 6°, A1, A2) si attraversa verso destra fino ad un chiodo; es i sale su una parete friabile (10m; 5°) si attraversa (5m. 6°) e si continua verticalmente fin sotto un tetto nero (A1, A2). Si attraversa a sinistra e si supera il tetto arrivando ad un piccolo posto di fermata (A3, 6°).

5.   15m. (5°+,A1, A2) si traversa a sinistra (4m), e sia sale verticalmente superando uno strapiombo e si raggiunge una cengia.

6.   25m. (4°, 4°+) si attraversa sulla cengia a sinistra (8m) si sale (6m. 4°) e si attraversa a destra fino ad un chiodo, si continua alendo obliquamente a destra fino ad un’altra cengia.

7.  90m. (3°, 4°, 5°) si attraversa a sinistra fino alla fine della cengia, si supera un leggero strapiombo (5°) e si sale verticalmente per 10m.; si continua verso sinistra, salendo su parete verticale, interrotta da strette cengie (4°, 5°) fino ad una nicchia gialla sotto un piccolo tetto.

8.   10m. si supera il tetto (A2) e si raggiunge un buon posto di fermata, sopra il quale si vede una fessura nera.

9.   25m. (5°+) per arrivare alla fessura si attraversa facilmente a destra per 5m. si sale fino ad una piccola nicchia e si attraversa a sinistra (5°+) raggiunta la fessura, la si sale fin sotto uno strapiombo (5°+)

10.    30m. (A2, 5°+, 3°) si supera lo strapiombo (A2) e si continua le salita, dapprima per la fessura (5°+) e poi su parete inclinata (3°) fino alla grande cengia della Torre (cengia inferiore) ottimo posto per bivaccare.

11.   40m. si attraversa sulla cengia verso sinistra fino alla base d’un grande diedro grigio, chiuso, 35 metri più alto, da un grande tetto.

12.   60m. (5°, 5°+, 6°,A2) si sale a destra del diedro

13.   10m. (3°) con breve salita si raggiunge la seconda grande cengia (cengia superiore ) ottimo posto per bivacco.

14.   30m. si attraversa a sinistra dapprima facilmente, poi la difficoltà aumenta su una cengia stretta (4°) (inizialmente gialla e friabile, in seguito grigia e più salda) si sale per 3 metri e si raggiunge un terrazzino erboso, a destra della base d’un grande diedro giallo-grigio.

15.   20m. (6°) si sale sulla parete, a destra del diedro fin sotto ad un terrazzino

16.   15m. (6°) si prosegue verticalmente fino ad un posto di fermata.

17.   40m. (3°, 2°) si sale obliquando verso destra, su facili rocce con terrazzini erbosi, fino alla base d’una placca grigia.

18.   27m. (5°+,A2, 6°, A3, ) questo è il tratto chiave della via: si sale prima verticalmente (5°+, A2) poi si prosegue un po’ verso destra fino ad un chiodo a pressione,; poco più in alto , sulla sinistra, è infisso un chiodo costituito da una piccola la ma con un foro. Per utilizzarlo sono necessari 30 cm di filo di ferro o cordino sottile da infilare nel foro, si sale sul chiodo (6°, A3) e poi si prosegue verticalmente fino a raggiungere un altro chiodo, sopra la placca. Di qui si attraversa verso destra (5m. 6°) fino ad uno scomodo terrazzino, alla base del diedro giallo.

19.   20m. (5°+) si sale sul diedro e si continua per una fessura-camino fino ad una nicchia gialla. Sosta.

20.   16m. (5°+) non proseguire per la sovrastante fessura gialla ma attraversare  per 5 metri raggiungendo la continuazione della fessura-camino e risalirla fino ad un buon posto di sosta; sotto una grigia parete strapiombante.

21.   15m. (5°, A2) si attraversa a sinistra, seguendo una gialla fessura orizzontale, fino ad un buon punto di sosta, alla base di un diedro grigio inclinato.

22.   40m. (5°) si sale il fondo del diedro e si raggiunge una zona di parete meno difficile ma friabile.

23.    50m (3°4°)  si sale obliquamente verso destra.

24.   50m. (4°) si prosegue con salita obliqua verso sinistra fino alla base della parete gialla terminale.

25.    25m. si attraversa verso sinistra, quasi orizzontalmente, su una placca grigia (ottimo posto da bivacco) e si sale su un pulpito giallo e friabile.

26.    25m. (3°, 4°) si scende dietro il pulpito, per un caminetto (3°, 4°), fino ad una sottostante cengia grigia; la si attraversa a sinistra e si sale un piccolo camino svasato (4°) e si raggiunge la base del grigio camino terminale.

27.    90m. (5°) si segue il camino fino al suo termine, salendo su facili rocce si raggiunge la vetta.


La discesa si sviluppa in 950 metri – (2°, 3°) – 8 corde doppie – ore 4 . dalla vetta si scende sul versante ovest, si attraversa a sinistra e si aggira uno spigolo raggiungendo una piattaforma in un canale:

25m. si scende fino alla base del camino Cozzi ; si attraversa a nord lungo la cresta. Si transita a sinistra di una torre salendo poi obliquamente a sinistra e continuando ad attraversare e si arriva sopra la forcella Cozzi

1.    40m. si raggiunge la forcella

2.   25m.

3.    40m. si scende di 5 metri

4.    50m. si scende di 10metri

5.    35m.

6.    30m. fino a uno sperone della seconda cengia, si scende il canalone a nord dello sperone fino ad una biforcazione e si continua per il ramo si sinistra (OR.) fino ad un salto.

15m. si scende poi verso destra (OR.) fino ad una spalla sulla cresta del canalone; lo si attraversa fino alla spella proseguendo verso nord per gradoni; si raggiunge un pulpito, lo si attraversa e si scende fino ad un colatoio che conduce alla parte alta del canalone che scende alla base della parete est; si scende il canalone
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