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Torre Venezia

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Via Castiglioni
"Un’altra Via classica di Ettore Castiglioni per la parete Ovest"


Il tracciato è stato aperto dal grande alpinista Ettore Castiglioni accompagnato da Giorgio Kahn il 12 luglio 1929; questa è una Via classica che sale su parete con roccia ottima, sullo parete ovest della Torre Venezia. Ha un dislivello di 250 metri con un sviluppo di 295; si sale in 3-4 ore con difficoltà di 2°, 3°, 3°+, 4°, 4°+. Vi ci si accede da Rifugio Vazzoler , seguendo la stradina che va verso il Rifugio Tissi (sentiero dell’Alta Via N°1), camminiamo fino a quando ci troviamo ad ovest della suddetta Torre, si devia verso destra e si sale il canalone detritico che scende dalla Forcella di Pelsa; si segue il breve tratto lungo il canalone fino alla base di un grande diedro inclinato.


1.   30m. (2°, 3°) si sale il diedro, su una roccia compatta, fino a quando diventa strapiombante. Posto di fermata buono.

2.   25m. (3°-, 3°+) si attraversa verso destra con salita obliqua (3°-) e si sale per la fessura obliqua (10m. 3°+) fino al suo termine. Posto di fermata buono.

3.   15m. (3°+) si attraversa orizzontalmente per la parete fino ad una stretta fessura verticale. Traversata molto esposta . Posto di fermata buono.

4.   25m. (3°, 3°+) si sale seguendo una fessura verticale (o su parte a sinistra della fessura). Posto di fermata scomodo all’interno della fessura, dove questa si allarga.

5.   25m. (3°, 3°+) si sale seguendo la fessura (o su parete a sinistra) fino alla sua fine. Posto di fermata ottimo.

6.   42m. (2°, 1°) si sale verticalmente. Dapprima su parete inclinata (33m, 2°+) e poi seguendo un canalino detritico (9m. 1°) fino alla sua fine. Posto di fermata buono.

7.   28m. (3°-, 3°) si sale prima  verticalmente (2m. 3°-) e poi obliquamente a destra (10m. 3°-) si continua verticalmente su uno spigolo (16m. 3°) posto di fermata buono

8.   25m. (3°, 3°+) si sale obliquamente a destra sulla parete (7m. 3°) e si entra nel grande camino, che solca la parete superiore della parete ovest, sotto  un masso incastrato. Si sale per il camino passando sotto il masso (4°, 3°) si continua per il camino (10m. 3°+) e si attraversa orizzontalmente a sinistra su parete (4m. 3°, dopo 1 metro assicurazione con cordino su ponte naturale di roccia) posto di fermata discreto.

9.   20m. (3°+, 4°+) si rientra nel camino con salita obliqua a destra (5m 3°+) e lo si segue (11m. 4°+) in questo tratto di camino si restringe sempre più ed alla fine si supera all’estreno un masso incastrato.

10.   25m. (3°,2°) si prosegue per il camino, qui molto aperto, salendo sulla parete di destra (20m. 3°, dopo 10m. troviamo un ponte naturale di roccia per assicurazione). Qui il camino è sbarrato da strapiombi. Si prosegue salendo verso destra (5m. 2°-) su gradini coperti di detriti. Posto di fermata buono su terrazzino.

11.   40m. (2°+, 2°, 1°) si sale obliquamente a destra (3m. 2°+) si attraversa orizzontalmente a destra su una cengia detritica (18m. 1°, 2°-) e si aggira uno spigolo (2m. 1°). La cengia si allarga a terrazza. Si continua la attraversata rasentando la sovrastante parete (6m. 0°) si sale verticalmente su parete inclinata (8m. 2°) e si raggiunge la grande cengia detritica alla base della parete sommatale della Torre.

12.   35m. (0°) salendo su pendio detritico si raggiunge la via normale .

13.   100m. (passaggi di 1°) seguendo tracce e ometti si raggiunge la vetta.



La discesa con uno sviluppo di 600 metri, ci si impiegano 2 ore, con difficoltà si: 1°, 2°, 3° e una corda doppia di 16 metri. Si segue la via normale in senso inverso, dalla vetta si scende dapprima verso sud, su rocce in parte coperte da detriti, e poi obliquamente a destra, in direzione ovest, fino alla grande cengia detritica, circa 50 metri sotto la  cima della Torre (passaggi di 1°). Per il sentiero poco segnato, seguendo la cengia, si aggira verso destra (idr) la parte terminale della Torre fino a giungere, sul versante nord, in corrispondenza di una fessura che solca l’intera parete sovrastante. Dopo 10 metri si devia a sinistra (idr.) verso l’orlo della grande cengia fino a qui seguita e con discesa obliqua a destra (idr.) su roccia gradinata, si arriva in corrispondenza di 1 chiodo. Da qui con una doppia di 16 metri si arriva ad un comodo terrazzino, lo si attraversa verso sinistra per 3 metri e si scende per due successivi salti di roccia (1°, 2°). Con una attraversata in discesa verso sinistra (ometti), su una zona di parete caratterizzata da su una serie di gradoni (1°, 2°) si raggiunge la sommità di un camino, si scende il camino per circa 10 metri (2°) si attraversa a destra, si scende la roccia a gradoni (segni di passaggio, ometti) e si arriva su una piccola terrazza. Dal suo orlo destro (idr.) si scende verticalmente su parete (20m. 3° o corda doppia con chiodi e fettucce gia sul posto). Si giunge a questo punto al termine superiore di un canale-diedro della parete Nord della Torre Venezia, che si segue in discesa (40m. 2°, 2°+, un passaggio di 3°) fino ad un allargamento detritico, poco ripido. Si continua la discesa tra la parete di destra (idr.) e un grosso masso incastrato, si arriva, sotto un masso in una nicchia; si attraversa quindi sulla parte verso destra per 3 metri di 2° e poi si scende verticalmente (6m. 2°, 3°) fino ad una cengia, seguendo questa verso destra (passaggio delicato) si raggiunge la forcella, compresa tra la parete est della Torre e un grande spuntone staccato. Dopo aver attraversato la forcella si prosegue verso destra seguendo un’altra cengia (tracce, ometti, passaggi di 1°), fino a giungere in corrispondenza di uno sperone e poi si discende a sinistra (idr.) su facili salti di roccia (passaggi di 1°) e in un caminetto (3m. 2°). Si attraversa verso destra su un sentiero, fino ad un allargamento detritico del canalone che separa la Torre Venezia e la Torre delle Mede. Si segue questo canalone che subito si fa più stretto, si superano in discesa delle rocce rossastre (1°) e dopo un tratto detritico, un altro salto (2°); camminando sul fondo detritico si arriva sopra ad un grande masso incastrato sull’orlo di un terzo salto del canalone. Si discende per 3 metri tra la parete di sinistra (idr.) e il masso incastrato e si attraversa verso destra, seguendo una cornice (3m. 2°, 3°), si scende verticalmente (5m. 3°) su una parete levigata e di solito bagnata nella parte inferiore, fino alla base del salto, si segue il canalone, senza difficoltà, fino ad un altro masso incastrato; si scende ora tra quest’ultimo  e la parete di destra (idr.) e poi su una aretina di roccia bianca, compatta e levigata dall’acqua (2°). Da qui fino al Rifugio Vazzoler, la discesa se pur ripida non presenta alcuna difficoltà. Si continua a scendere il canalone fin dove sarebbe possibile abbandonarlo sulla sinistra (idr) aggirando la base della Torre delle Mede. Si esce dal canalone verso destra (idr.) salendo per 2 metri e si prosegue quasi in quota, verso sud, alla base di uno sperone orientale alla Torre Venezia, si scende una piccola conca (tracce, ometti), con erba e mughi, si passa a destra (idr.) di un grosso masso e si prosegue in discesa obliqua a sinistra (idr.) su ripido pendio detritico, in direzione della cresta di un dosso con mughi ed erba; per il sentiero poico segnato si segue la disesa della cresta fino a raggiungere la mulattiera; si va a sinistra (idr.) e percorrendo il breve tratto terminale del suddetto itinerario, si raggiunge il Rifugio Vazzoler (dislivello totale di 623 metri , tempo impiegato per la discesa 2.20 ore).
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