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Frutti Complessi

Flora delle Dolomiti > Il frutto
Frutti complessi o falsi frutti

Sono frutti alla cui formazione oltre che l'ovario partecipano anche altre parti del fiore. La loro classificazione è assai complicata e controversa tanto che qualche frutto di questo tipo viene sistemato diversamente da alcuni botanici:
Pomo: è un frutto carnoso e indeiscente, originato da ovario infero sincarpico, generalmente pentarpellare (due o più carpelli, normalmente cinque fusi nella parte inferiore del ricettacolo detta ipanzio(, con la parte centrale divisa in tante zone quanti sono i carpelli, di consistenza coriacea o membranosa contenente semi. Il ricettacolo saldato all'ovario, accrescendo diventa carnoso e simula il mesocarpo, che in realtà trovasi all'interno e circonda i semi, come nella mela (Malus domestica) e nella pera (Pyrus communis) dove si identifica col torsolo. E' il frutto che caratterizza l'intera sottofamiglia delle Rosaceae, quella delle Pomoideae che oltre al melo e al pero annovera il nespolo, il sorbo, il cotogno.
Peponide: è un frutto dove non si differenziano i tessuti provenienti dal ricettacolo e dai carpelli, costituito da una bacca derivante da ovario infero sincarpico, formato da 3.5 carpelli fusi insieme, tipica della famiglia delle Cucurbitaceae (zucca, melone, anguria) caratterizzato da un pericarpo duro e impermeabile talvolta legnoso, mesocarpo carnoso o succoso ed endocarpo a maturità di consistenza acquosa (delinquente) insieme alla placente, molto sviluppate, sulle quali sono posti i numerosi semi.
Balausta: è una sorta di bacca indeiscente, frutto sincarpico da ovario infero nella cui formazione interviene il tubo fiorale che avvolge e si fonde con ovario. Da questa unione risulta un frutto con pericarpo coriaceo, endocarpo membranoso e suddiviso in logge sovrapposte che contengono i semi con il tegumento esterno carnoso e succulento (arillo). E' il frutto del melograno (Punica granatum).
Pseudobacca: si differenzia dalla bacca perchè proviene da ovario infero, con il ricettacolo più consistente dei carpelli.
Acrosarco: è una sorta di bacca indeiscente, frutto complesso con il rivestimento carnoso derivante dal perianzio che avvolge un pericarpo indiferenziato (Cytinus, Opuntia ficus-indica, Carpobrutus).
Cinorrodo: frutto complesso a poliachenio in cui i carpelli liberi, unispermi permangono involti nel ricettacolo carnoso accrescente (Rosa). Originato da gineceo supero apocarpico immerso nell’ipanzio.
Conocarpo (pseudocarpo): è un poliachenio formato da acheni separati e eriuniti sopra un ricettacolo carnoso, con calice persistente come succede nella fragola (Fragaria Sp.) dove il ricettacolo sviluppandosi congloba gli acheni provenienti ciascuno da gineceounicarpellare, che sono i veri frutti e spesso scambiati per semi.
Catoclesio: frutto formato da frutticini indeiscenti tipo acheni, incluso tra bratee o elementi del perianzio concresciuti (Beta macrocarpa, Echinophora spinosa).
Diclesio: frutto del tipo achenio o nucula, costituito da pericarpo carnoso o secco protetto dal perianzio o da alcune parti di esso, solitamente il calice è persistente ed accrescente (Chenopodium, Coryllus, Urtica).
Riccio: achenio, frutto a pericarpo secco indeiscente, racchiuso in un involucro di bratte spinose che mimano una capsula che si apre a maturità come avviene nella castagna (Castanea sativa) e il frutto del Xantium strumarium.
Ghianda: è un achenio policarpellare dal pericarpo coriaceo, racchiuso in una cupula attorno alla sua base, originata dalle brattee del fiore.
Siconio: infruttiscenza di forma sferica o piriforme nella cui cavità interna sono posti i veri frutti costituiti da acheni derivanti dalla trasformazione dell’inflorescenza e circondati dalla parte carnosa derivata dal ricettacolo (Ficus carica).
Antecario: frutto complesso delle Poaceae (Graminaceae), derivato da una spighetta multifolara costituita da frutticini (anteci), (Micropyrum tenellum, Trachynia distachya, Rostrara litorea).
I Pseudocarpi: non sono considerati veri frutti, quindi sono doppiamente falsi:
Frutti con arillo: alcuni frutti che apparentemente sembrano frutti carnosi, in realtà sono frutti secchi come succede in Litchi chinesis e in Taxus bacata dove l’arillo che è  la parte carnosa esterna al seme corrisponde a altre parti distinte del pericarpo, il Taxus bacata produce semi circondati da un arillo rosso commestibile (Attenzione: è l’unica parte di questa pianta non tossica!!!).
Cono strobilo o Pigna: pseudocarpo ripico delle conifere (pino, abete, larice, cedro), derivato dalla trasformazione dela relativa inflorescenza femminile, con e brattee fiorali lignificate a maturità a forma di squame parzialmente sovvrapposte a protezione del seme.
Galbula: strobilo femminile dopo la fecondazione, pseucarpo a forma di bacca tondeggiante, legnosa o carnosa formata da aquame concresciute e aderenti tra loro contenenti semi, tipico di alcune Cupressaceae.
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