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Lepidotteri (farfalle)

Flora delle Dolomiti > Insetti > Le Farfalle
I Lepidotteri (Lepidoptera) rappresentano un vasto ordine di insetti olometaboli a cui appartengono più di 165.000 specie, note come farfalle e falene. La distinzione tra farfalle e falene non risponde a una classificazione scientifica tassonomica ma deriva all’uso comune. In base a tale distinzione “popolare”, alcuni autori del passato hanno proposto una distinzione tra Ropaloceri o “Rhopalocera” (farfalle) ed Eteroceri o “Heterocera” (falene) che però non è scientificamente accettata. La distinzione si basa sulla forma delle antenne. Nei ropaloceri le antenne sono clavate, cioè terminano con un rigonfiamento. Negli eteroceri le antenne possono avere diverse forme: bipennate, filiformi, a bastoncello, etc. Nella classificazione moderna ai Ropaloceri corrispondono le superfamiglie Hesperioidea e Papilionoidea, mentre gli Eteroceri sono un gruppo eterogeneo privo di alcuna validità, essendo formato da superfamiglie anche molto lontane tra loro dal punto di vista evolutivo. Un’altra distinzione di comodo del passato è tra macropidotteri o “Macrolepidoptera” (che comprendono i ropaloceri e le famiglie di eteroceri si dimensioni maggiori) e microlepidotteri o “Microlepidoptera” (le famiglie con esemplari di dimensioni minori, a volte anche solo 2 mm di apertura alare, anche se alcuni sono in realtà più grandi). Le famiglie di eteroceri che non fanno parte dei micropidotteri vengono talvolta indicate anche come macroeteroceri o “Macroheterocera”. Queste distinzioni, pur non essendo più ritenute valide, vengono talvolta ancora utilizzate dagli entomologi per ragioni pratiche, dato che corrispondono a differenze nei metodi di studi dei diversi gruppi.

Caratteristiche

L’ordine dei Lepidotteri è costituito da circa 130 famiglie (per un totale di 165.00 specie), ed è secondo, nella classe degli Insetti, solo all’ordine dei Coleotteri. La parola lepidotteri significa letteralmente “ali con le scaglie” in relazione alla presenza  di minute scaglie che rivestono intermante le ali e il corpo donando la tipica colorazione.
Il corpo dei Lepidotteri, come quello di tutti gli Insetti, è diviso in capo, torace ed addome. Le ali e le zampe sono delle appendici del torace. La testa è piccola e arrotondata ed è occupata da un paio di occhi composti, cosi chiamati perché ognuno di essi è costituito da centinaia talvolta migliaia di piccole lenti (ogni unità è detta ommatidio). Molte farfalle posseggono anche un paio di occhi semplici, detti, ocelli, posti sopra a quelli composti. Gli ocelli, ricoperti dalla peluria e dalle scaglie del capo, sono molto sensibili all’intensità luminosa. Tra gli occhi sono poste le antenne, costituite da molti piccoli segmenti. Le antenne fungono da organi di senso, tattile e chimico. Quasi tutte queste specie si nutrono di liquidi zuccherini, principalmente nettare: il quale viene aspirato grazie alla presenza di un apparato boccale succhiante, detto Spiritromba, formanto dai lobi esterni delle mascelle, le Galee, che molto sviluppate si uniscono a formare un lungo tubo; quando la “proboscide” non serve viene ritratta, avvolta a spirale sotto il capo.  I lepidotteri posseggono due paia di ali membranose e quelle anteriori sono solitamente di maggiori dimensioni; la struttura alare è costituita da tessuto vivo, attraversato da svariate fibre nevose e da tubicini, dette trachee, che trasportano l’ossigeno. L’intera superficie alare è ricoperta da scaglie, disposte come le tegole di un tetto. La maggior parte delle scaglie contiene dei pigmenti himici che determinano le colorazioni ed i complessi disegni che caratterizzano le ali. talvolta invece i colori sono dovuti a fenomeni fisici di diffrazione e interferenza della luce: è il caso delle livree iridescenti di alcune Uraniinae e del bianco e del blu delle Nymphalidae del genere Morpho; i colori di queste farfalle variano secondo l’angolo di incidenza della luce, come avviene anche nelle specie italiane Apatura iris (foto) e Apatura ilia.
Ciclo vitale

Durante la propria vita, i lepidotteri cambiano radicalmente la struttura del copro e le abitudini alimentari (metamorfosi). Il loro ciclo vitale è caratterizzato da quattro stadi, uovo, larva o bruco, pupa o crisalide e in fine la forma adulta detta immagine. La femmina depone le uova su un vegetale adatto, dopo un certo periodo le uovo si schiudono e nasce una larva detta bruco, priva di ali che si muove grazie a tre paia di zampe toraciche e alle pseudozampe addominali. Il bruco non è dotato di spirotromba e di occhi, però ha un apparato boccale masticatore con potenti mandibole, grazie alle quali si nutri principalmente di parti vegetali, sopratutto foglie.
Il rivestimento esterno della larva non cresce in contemporanea con lei, e quindi va cambiato, in questo stato la larva muta dalla 3 alle 5 volte. Dopo aver raggiunto il suo massimo sviluppo, la larva, smette di nutrirsi e cerca un luogo adatto dove trasformarsi in pupa: sotto una foglia, su un ramo o a terra. Con la seta la larva si costruisce dei supporti con cui attaccarsi al substrato; la sua cuticola si lacera e fuoriesce la crisalide o pupa. In questo stadio, l’insetto rimane immobile, può essere ancorato al capo in giù ad un substrato mediante un uncino posteriore detto Cremaste (in particolare nelle Nymphalidae) oppure la metamorfosi può avvenire all’interno di un bozzolo sericeo o in una celletta nel terreno. In questa fase subentrano notevoli modifiche che porteranno la pupa a trasformarsi in farfalla adulta. Quando il rivestimento della pupa si lacera, fuoriesce faticosamente la farfalle (sfarfallamento) che, dispiega le ali e prende il volo. La durata della vita larvale e il numero delle generazioni annue dipendono dalla specie, dalla quantità del nutrimento e da fattori ambientali come la temperatura.
Biblografia:
www.wikipedia.it
Farfalle e falene - David Carter - Dorling Kindersley Handbooks
foto: www.wikipedia.it
foto: archivio silvio dell'agnola
disegno: http://meta.e-scuola.net/archive//upld.8Go0FQ.jpg
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