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Licheni

Flora delle Dolomiti
Cladonia Portentosa

Lichene Composto
Parmelia

Lichene foglioso
Rhizocarpon geographicum

Lichene Crostoso
Usnea

Lichene Fruticoso
I licheni sono organismi simbiotici derivanti dall’associazione di due individui: un organismo autotrofo, un cianobatterio o un’alga, (per lo più una clorofita), e un fungo, in genere un Ascomicete o un Basidiomicete. Sono caratterizzati da un tallo e vengono classificati basandosi sulla tassonomia della specie fungina, mentre  nelle classificazioni precedenti facevano parte delle crittograme. I due simbionti convivono traendo reciproco vantaggio: il fungo, eterotrofo, sopravive grazie ai composti organici prodotti dall’attività fotosintetica del cianobatterio o dell’alga, mentre quest’ultima riceve in cambio protezione, sali minerali ed acqua.  L’evoluzione della lichenizzazione è probabilmente molto antica e non è avvenuta da un gruppo monofiletico di funghi lichenizzati, si è evoluta indipendentemente in numerosi gruppi, ipotesi avallata anche dai recenti studi molecolari. La vera natura simbiotica fu riconosciuta solo nel 1867 da Simon Schwendener.

Micobionte

Il Micobionte è il simbionte fungino. Circa il 25% di tutti i funghi è lichenizzato ed i particolare:

Ascomycotina: 46% degli Ascomycotina (13.250 spp.) sono lichenizati, 98% dei funghi lichenizzati sono Ascomiceti.

Basidiomycotina: 0,3% dei Basidiomycotina (50spp.) sono lichenizzati, 0,4% dei funghi lichenizzati sono Basidiomiceti.

Deuteromycotina: 1,2% dei Deuteromycotina (200spp.) sono lichenizzati, 1,6% dei funghi lichenizzati sono Deuteromiceti.

L’85% dei micobionti sono in simbiosi con alghe verdi, il 10% con cianobatteri e il3-4% contemporaneamente con entrambi.

Il 55% dei funghi lichenizzati forma talli omeomeri, il 20% forma talli placoidi o squamosi e il 25% forma tagli fogliosi o  fruticosi detti, talli eteromeri.

Fotobionte

Il fotobionte è il simbionte fotosintentico (cianobatterio o alga). Se ne conoscono circa 200 specie, la maggior parte delle quali delle clorofite, sia specie unicellulari, sia filamentose e così suddivise:

CharoPhyceae: 1 genere

Chlorophyceae: 10 generi, 1 ordine

Ulvophyceae: 11 generi, 5 ordini

Xanthophyta: 1 specie

Phaeophyta: 1 specie

Cyanobacteria: unicellulari o colonie filamentose, 13 generi, 4 ordini

Il licheni cha hanno come simbionte fotosintetico un cianobatterio assumono colore e consisitenza particolari e possono essere definiti nel complesso “Cianolicheni”. L’unione simbiotica non è sempre specie specifica: esperimenti in vitro hanno dimostrato che un singolo micobionte (Cladonia cristanella) risintetizza con 13 specie di Trebouxia isolate [Ahmadjian, 1977].

Morfologia

Il tallo lichenico, sulla base della forma e delle modalità di adesione al substrato, può assumere differenti morfologie:

Crostoso: è un tallo appiattito e strettamente aderente al substrato, la superficie può essere continua, polverosa o divisa i aree poligonali dette areole.

Folgioso: in cui il tallo è costituito da lamine che crescono in direzione parallela rispetto al substrato. Sono ancorati al substrato mediante piccoli fasci di ife detti rizine.

Fruticoso: in cui il tallo sviluppa in verticale rispetto al substrato e tende a ramificarsi in varie direzioni. L’adesione al substrato è limitata alla sola porzione basale.

Composto: in cui il tallo è in parte parallelo al substrato e in parte si sviluppa in modo perpendicolare rispetto al substrato. Alcuni autori lo definiscono un’unione di un tallo fruticoso con uno crostoso o foglioso.

In sezione trasversale in un lichene eteromero si possono osservare le seguenti parti:

Cortex superiore: è costituita da un fitto intreccio di ife con funzione protettiva.

Strato algale: è posizionato sotto il Cotex, le ife formano un reticolo più lasso, nel quale trovano spazio le cellule del simbionte fotosintetico.

Medulla: è caratterizzata da una struttura di ife molto lasse, dove si concentra l’acqua proveniente dall’esterno.

Cortex inferiore: non sempre presente, è costituita da un fitto intreccio di ife.

I licheni si diffondono sia attraverso la riproduzione sessuata (disseminazione di spore che coinvolge il solo fungo) si attraverso la riproduzione vegetativa.

Metabolismo

I licheni possono sintetizzare prodotti del metabolismo secondario, definiti nel loro complesso sostanze licheniche ed accumulati spesso in forma cristallina sulle ife. I gruppi più importanti di sostanze licheniche sono: Depsidi, Depsidoni, Depsoni, Benzilesteri e dibenzofurami. Queste sostanze presentano molti ruoli adattativi per la sussistenza della simbiosi lichenica tra cui:

Aspetti funzionali:  Mineralizzazione del substrato; reglazione metabolica; protezione superficiale; facilitazione dei meccanismi di trasporto intratallini.

Aspetti protettivi: Funzioni antibiotiche ed allelopatiche; fotoprotezione; poleotolleranza.

Inoltre le sostanze licheniche rivestono un ruolo anche al di fuori della simbiosi con utilizzi sfruttati dall’uomo, come ad esempio: Coloranti tessili; usi alimentari; cosmetici; antimicrobili; antivirali; antifungini; antimutageni e antitumorali.

Fossili

La Winfrenatia reticulata (cianolichene) ritrovata nelle selci rename del primo Devoniano, specie coeva dei più antichi e conosciuti funghi micorrizici arbuscolari, apre nuovi orizzonti negli studi Paleomicologici.
Biblografia:
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